Cultura materiale della carta

“Documenti, simboli e oggetti di carta nella costruzione dell’Italia e degli italiani”, recita il sottotitolo di questo volume che non si trova in libreria ma che dovrebbe stare sotto l’albero di Natale di ogni designer: al di là dell’occasione celebrativa del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, è un caso esemplare di come un materiale diventi la sostanza fisica di mille oggetti quotidiani: dai libri ai giornali, ai giochi, agli strumenti della pubblicità, agli imballaggi, alle banconote, ai francobolli. E soprattutto – cosa del massimo interesse per un designer – di come un materiale diventi il veicolo delle idee.


Il tutto nell’arco dei centocinquant’anni del paese, in una rassegna che va dal profilo dell’industria e dei suoi prodotti alla storia delle idee e dei simboli  diffusi sulla carta. Ne scrivono tra gli altri, con la curatrice Raimonda Riccini (Università IUAV, Venezia), Omar Calabrese, Giovanni Anceschi, Rosa Chiesa, Ada Gigli Marchetti (Centro studi per la storia dell’editoria e del giornalismo).

È un libro fuori commercio pubblicato in occasione delle festività, ma contiene informazioni preziose e inedite, e offre una completa rassegna storica di grande ricchezza (anche iconografica). L’unico rammarico è che non lo si trovi in libreria: lo pubblica Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica.

Nato nel 1985 per iniziativa di un gruppo di aziende cartarie interessate a promuovere la cultura dell’imballaggio ecologico, Comieco oggi riunisce circa 3.400 operatori del settore. Nel 2010 ha recuperato l’87,1% degli imballaggi cellulosici usati in Italia (ogni anno 74 kg per abitante) e ne ha riciclato il 78,7%.

E in più pubblica anche interessantissimi libri: insomma, non tutte le strenne vengono per nuocere.


Carte d’identità, a cura di Raimonda Riccini, Milano, Comieco, p. 212, f.c.