Il design parla all’uomo

L’intervento di Luciano Galimberti alla Farnesina, dove il 2 marzo, in occasione dell’Italian Design Day 2017, si è aperto il Percorso Compasso d’Oro, con oggetti presenti nella Collezione storica del premio.


Vorrei raccontarvi una storia brevissima.

C’è un libro fondamentale della cultura del progetto, scritto da Italo Calvino: si intitola Le città invisibili. Racconta di Marco Polo che viene mandato dal mongolo Kublai Khan, l’imperatore della Cina, in giro per l’impero a imparare che cos’è questo paese – che l’esploratore non conosceva – per poi raccontarlo.

È stravagante che Kublai Khan scegliesse uno straniero per raccontare il suo paese. Perché? Nel libro viene fuori molto bene: perché Marco Polo non racconta semplicemente come ambasciatore quelli che sono i fatti che vede e che percepisce, ma racconta gli stati d’animo, racconta questo territorio all’intimità dell’uomo.

E a questo riguardo credo che il design italiano abbia certamente una componente tecnico-scientifica disciplinare importante, ma abbia anche una capacità narrativa straordinaria: parla all’uomo.

Perché il design italiano piace al mondo? Perché non si limita a disegnare la forma di un oggetto, ma cerca di entrare in relazione con l’uomo che lo userà.

Il Premio Compasso d’Oro ADI fotografa bene questa attitudine tipicamente italiana. Nella mostra che vedrete non c’è una continuità linguistica, non c’è un Made in Italy fatto di forme che lo raccontano. C’è l’attitudine a entrare in relazione con l’uomo. E questo è veramente tipicamente italiano, è la cosa che ci contraddistingue.

Un’altra cosa fondamentale, che è stata per altro già citata, è la capacità di fare squadra. Il design non è il portato di una persona che si mette nel suo studio e disegna una seggiolina, ma è un rapporto importante tra l’impresa, il sistema comunicativo, il sistema distributivo e il sistema della formazione. È un fatto fondamentale. Poter parlare insieme è importantissimo.

Noi abbiamo un premio Compasso d’Oro che fotografa da oltre sessant’anni questo percorso e siamo veramente orgogliosi di averlo potuto mettere a disposizione di questa iniziativa.

Io non posso che ringraziare le istituzioni, che hanno davvero capito quanto il design sia una leva strategica per lo sviluppo del paese, e ringraziare tutti i compagni di avventura con cui abbiamo lavorato in questi mesi.