Ottimismo in controtendenza

A Milano, malgrado le notizie poco rassicuranti sulle prospettive economiche italiane che si ripetono all'inizio di dicembre, FerlegnoArredo traccia un ritratto tutt'altro che sconfortante dello sviluppo del settore, annunciando dati positivi sulle esportazioni e sul mantenimento dell'occupazione.


 
Roberto Snaidero e, a destra, Marco Fortis.
 
L'ottimismo è il segno con cui il presidente di FerderlegnoArredo, Roberto Snaidero, ha annunciato i dati del settore del 2014, insieme con il direttore generale dell'associazione, Giovanni De Ponti, e con il vicepresidente della Fondazione Edison, l'economista Marco Fortis.
 
A un calo del fatturato previsto nella misura del -2,7% (26,7 miliardi di euro), ha spiegato De Ponti, corrispondono comunque prospettive di crescita per il 2015 fino a un confortante +1,5%.
 
Merito soprattutto del bonus mobili, confermato dal governo anche per il prossimo anno, che rappresenta un sostanziale contributo alla stabilità del mercato anche in presenza della ridotta capacità di spesa degli italiani. Anche il numero degli addetti ha subito un calo limitato all'1% circa, con 363.000 addetti.
 
Ma il punto più positivo è l'incremento delle esportazioni: +2.9%, con un aumento del 5% previsto nel 2015, anche qui con il sostegno (220 milioni di euro) assicurato dal governo per i prossimi tre anni, che consente anche di programmare iniziative a medio termine.
 
La discesa dei consumi è stata quindi contenuta, ha dichiarato Snaidero, e le esportazioni italiane del settore superano oggi quelle delle Germania, con una bilancia dei pagamenti positiva per oltre 7 miliardi. FederlegnoArredo sta lavorando per dare basi solide a questo sviluppo anche attraverso l'inserimento nelle aziende di nuovi professionisti, attraverso corsi di formazione e di aggiornamento che sono stati sperimentati nella zona tradizionale del mobile lombardo, la Brianza, ma saranno estesi in tutta Italia.
 
Marco Fortis ha illustrato queste valutazioni con alcuni dati economici di fondo: mentre la domanda interna italiana è diminuita in certi settori fino al 7%, altri settori, che si dimostrano di per sé vitali come l'arredo, l'automazione meccanica, l'abbigliamento, possono essere estremamente competitivi sul mercato internazionale purché sostenuti da uno snellimento delle procedure burocratiche e da una maggiore certezza del diritto. 
 
È significativo che tra i mercati di maggior spicco del mobile italiano ci siano non solo la Cina e i paesi dell'Est europeo (mentre per la Russia il problema delle sanzioni economiche è ancora rilevante), ma anche gli Stati Uniti. Qui, in particolare, mentre il mobile italiano si è affermato sulle coste, resta da conquistare il mercato delle immense aree interne, sicuramente disponibile a sviluppi positivi.
 
Il mercato internazionale è dominato dalla produzione cinese, ma l'Italia è il secondo esportatore mondiale per ben 18 prodotti, il cui valore sta nella qualità, fattore insostituibile e che va sostenuto.
 
Insomma, come conclude il messaggio inviato a FederlegnoArredo per l'occasione dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, "possiamo dire che il meglio deve ancora venire".