"Esiste innanzitutto il valore storico delle tracce", spiegano i curatori Luigi Farrauto, Claude Marzotto, Silvia Sfligiotti. "La memoria individuale o collettiva è una stratificazione narrativa di tracce in costante trasformazione. I segni dell’uso concorrono a determinare l’identità di luoghi e oggetti ma anche dei testi, che possono dialogare in vari modi con il proprio passato. Dalle venature di una foglia a un tratto di matita su carta, tutte le forme possono essere lette come diagrammi spazio-temporali, sintesi visive di una serie di relazioni causa-effetto.
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