Tomás Maldonado

È scomparso a 96 anni Tomás Maldonado, designer, pittore, teorico del design e della formazione alle discipline del progetto, direttore di riviste e saggista.


Maldonado, argentino (era nato a Buenos Aires nel 1922), fu tra i fondatori del gruppo astrattista Arte concreta. Negli anni Cinquanta si trasferì in Germania per insegnare dal 1954 in una delle più importanti scuole della storia del design, la Hochschule für Gestaltung di Ulm, di cui fu anche direttore dal 1964 al 1966. 
 
Insegnò poi fino al 1970 all'Università di Princeton, ma negli anni Sessanta iniziò a collaborare sempre più strettamente come designer (insieme con Gui Bonsiepe) con le grandi aziende del design italiano, da Olivetti a Upim, a la Rinascente. Nel 1976 si trasferì definitivamente in Italia.
 
Fu direttore di Casabella (1979-1983) e docente di Design ambientale prima all'Università di Bologna, poi al Politecnico di Milano, dove negli anni Novanta fu uno dei promotori dell'istituzione di una facoltà di Design autonoma da quella di Architettura. In ambito accademico sostenne con continuità la posizione che privilegiava nel design l'attività di ricerca rispetto alla mera realizzazione di oggetti. Contribuì in modo sostanziale allo sviluppo dei corsi di Design dell'Università IUAV di Venezia.
 
Il suo pensiero teorico è affidato a numerose pubblicazioni, tra cui i volumi La speranza progettuale (1971), Avanguardia e razionalità, 1974; Disegno industriale: un riesame, 1976; Tecnica e cultura, 1978; Cultura, democrazia, ambiente, 1990; Reale e virtuale, 1992; Memoria e conoscenza. Sulle sorti del sapere nella prospettiva digitale, 2005.