“Sono gli anni”, ricorda Evelina Bazzo, “in cui il design italiano – ma anche la nuova leva dei progettisti di architettura – intuisce le immense potenzialità creative, critiche e di marketing che situano il progetto oltre il dato meramente produttivo, collocandolo nel fertile terrain vague di una condizione post-moderna che si eleva dal dato oggettivo per abbracciare gli immaginari, le narrazioni e le emozioni di una società ottimista e in rapida trasformazione."
All'inizio Umbrella si dedica alla promozione del design scandinavo – Royal Copenhagen e Georg Jensen – cui nel tempo si affiancano alcune aziende italiane la cui eccellenza produttiva richiede appropriate e innovative strategie di comunicazione: Alpes Inox, Appiani, VeArt, Leucos, Lamm, Prandina, Fornasarig,G&D, De Castelli, Sanlorenzo…
La strategia si è poi ampliata al mondo dell’architettura, con un ininterrotto rapporto di collaborazione con Afra e Tobia Scarpa e più recentemente con la promozione del Premio di Architettura Città di Oderzo e del Premio Carlo Scarpa per il Giardino della Fondazione Benetton di Treviso.
La sede di Umbrella nella settecentesca Villa Bice,
già Villa Farsetti Ravà, poco fuori Treviso.
Alle pareti affreschi di Francesco Domenico Fontebasso
(1709-1769).
Dal 2000 Evelina Bazzo insegna Design Management e Comunicazione d’Impresa presso la Facoltà di Disegno Industriale dello IUAV, e da molti anni collabora con l’ADI, sia per le delegazioni territoriali (l’ADI Codex Nordest è stato il primo a focalizzarsi sulle realtà regionali) sia per le commissioni nazionali dell'Osservatorio permanente del Design.
In alto a destra: Evelina Bazzo con Michele De Lucchi allo IUAV di Treviso.
