Dal design all’antropodesign

Un percorso di idee in un libro di Francesco Schianchi


Un libro fatto di domande e di ricerca di risposte: “un libro per un proficuo lavoro della mente”, lo definisce l’autore. Le domande sono quelle – numerose e complesse – che un designer e un imprenditore oggi non possono fare a meno di porsi, prima tra tutte quella che riguarda il rapporto tra etica ed economia: hanno la stessa gerarchia di valori? Quale equilibrio deve scegliere il design quando le due scale non coincidono?

Le domande che Schianchi pone sono prima di tutto etiche: “Etica vuol dire 'insieme di riferimenti morali' o lo stare al mondo? Siamo nella situazione nella quale tra fini e mezzi sono i mezzi a diventare fini, così che i fini evaporano progressivamente e non si ricerca più il senso delle scelte e del fare? La scuola può ritornare a fare scuola? A quali condizioni?”

Ma ci sono poi le questioni più profonde che riguardano strettamente l’attualità della professione e le sue specialità: "La pandemia ha modificato profondamente la prossemica. Quali sono gli elementi connotativi di un design prossemico? Stiamo passando dalla centralità delle persone alla centralità delle macchine? Siamo destinati a diventare appendici degli algoritmi? Perché le business school perseguono nella loro ipocrisia comunicazionale? L’attuale capitalismo è una religione? Perché non riflettere sull’economia civile  e i suoi valori?

Al centro la convinzione che il design debba diventare pienamente “antropodesign”, cioè rimanere ancorato a una centralità dell’uomo nell’ambiente che tenga conto delle emozioni ma ne dia un'interpretazione profonda, per dare vita a una cultura del progetto contemporanea ed efficace.
 

Francesco Schianchi, Il design salverà il mondo, Milano, Biblion, 2020, pp. 250, € 14,25; e-book € 4,99