True Places Never Are 

Una mappa visiva per una mostra e un libro, che rappresenta il corpo del territorio ma anche il corpo della fotografia. Il libro – composto da venti pagine formato 42 × 30 centimetri, piegate e custodite in una cartellina di 15 × 21 centimetri, in edizione limitata e numerata – permette al lettore di ricostruire il tavolo della mostra con ottanta immagini realizzate dagli artisti coinvolti nel progetto. Fondata sull’idea di un lavoro collettivo, pensato e ricomposto in un organismo unico, l’operazione approda alla costruzione di un universo inedito dove, nella relazione che si instaura tra luoghi e soggetti, la fotografia racconta se stessa attraverso il linguaggio e i codici che le appartengono.