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100 storie di cultura materiale contemporanea

Una ricerca sul design italiano per gli spazi culturali 


Il rapporto 100 Italian Cultural Spaces Stories. Innovazione, sostenibilità, bellezza, presentato il 4 ottobre all'ADI design Museum di Milano, è un viaggio attraverso tecnologie e innovazioni italiane per l’allestimento degli spazi culturali di tutto il mondo: dalle macchine sceniche ai tendaggi, dai sistemi d’illuminazione a quelli espositivi, dai pannelli per il controllo acustico ai software per il controllo climatico o dei flussi di visitatori, fino ai prodotti da costruzione e restauro. 

È italiano il sistema di illuminazione delle opere del Louisiana Museum of Modern Art di Copenaghen, così come la teca che protegge la Gioconda al Louvre di Parigi, le sedute del teatro di Novosibirsk (il più grande di Russia) e quelle dei multisala del colosso americano Regal Cinemas, come i tessuti scenografici del teatro Eslava di Madrid. Le storie illustrate nel rapporto  riguardano centri di ricerca, associazioni ed enti del terzo settore che hanno allestito spazi culturali con soluzioni che coniugano funzionalità e bellezza.

L'iniziativa è di Fondazione Symbola e Fassa Bortolo – cui si devono numerosi contributi alla fruibilità dei beni culturali, tra cui il restauro dei gessi del Canova, degli affreschi del Palazzo dei Trecento a Treviso, delle pitture murali di alcune botteghe della via dell’Abbondanza a Pompei – in collaborazione con ADI  e ADI Design Museum.



Hanno presentato la ricerca Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Paolo Fassa, presidente di Fassa Bortolo; Luciano Galimberti, presidente ADI; Enzo Angeloni, Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese, Ministero degli Affari Esteri; Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola. Ne hanno discusso Alessandro Goppion, presidente Goppion; Alfredo Accatino, direttore creativo di Filmmaster Events; Carlotta de Bevilacqua, presidentedi  Artemide; Michele Frison, direttore vendite di SBF Visa Group.
 
"L'ìItalia", afferma Realacci, "rappresenta un laboratorio importante delle tecnologie e competenze per l’allestimento degli spazi culturali. Le nostre imprese sono molto richieste anche all’estero per la capacità di creare soluzioni che tengono insieme funzionalità, bellezza e sostenibilità." “Abbiamo scelto i 100 luoghi della cultura", dichiara Paolo Fassa, "perché la cultura, più di ogni altro ambito, ha in sé una vocazione continua alla crescita spirituale dell’uomo, all’innovazione, al futuro. Credo che questo tipo di collaborazioni, ci consenta di promuovere le eccellenze nel mondo dell’edilizia, di diffondere le buone pratiche perché siano di esempio per la crescita del nostro settore.”



Nel report si scopre un settore dove la tecnologia si abbina ad una sensibilità allenata a confrontarsi con contesti difficili, spesso molto diversi tra loro, o con strutture antichissime che riusciamo a rendere fruibili ancora oggi, a distanza di centinaia di anni. “Il design ha come fine ultimo il miglioramento della qualità della vita di tutti attraverso il miglioramento della qualità dei prodotti”, conclude  Galimberti. “E la qualità, su cui è centrata anche la selezione di ADI Design Index 2023 che sarà presentata all’ADI Design Museum tra qualche settimana, si è evoluta rispetto ai parametri correnti fino a pochi anni fa. È diventata uno dei punti centrali del design: l’incrocio tra idee, tecnologie e capacità di comunicazione. È oggi una vera e propria materia prima del design italiano. ”


Scarica il rapporto 100 Italian Cultural Spaces stories