La manifestazione dedicata alle industrie creative, Mercado das Indústrias Criativas do Brasil (MicBR) si svolge dall’8 all’11 novembre 2018 e riunisce a San Paolo migliaia di imprenditori brasiliani e dei paesi sudamericani che partecipano a un programma di informazione, visite a punti di vendita e presentazioni commerciali e appuntamenti culturali teatrali multimediali che spaziano dalle arti visive alla gastronomia, dall’editoria alla musica. Il tutto per un pubblico stimato di oltre trentamila visitatori,
Ecco una sintesi dell’intervento di Alex Terzariol, intitolato Italian Design: yesterday, today, tomorrow, che comprendeva anche l’illustrazione delle qualità tipiche del design italiano attraverso il percorso del Compasso d’Oro ADI:
Le industrie creative in Brasile e in America Latina che qui confluiscono sono una ramificazione a volte non coordinata, che intende sempre più trovare nuovi modelli di riferimento e un migliore collegamento con gli investitori.
Ecco perché parlare di design riferito all’Italia è parlare di un sistema ramificato di icone, oggetti, prodotti e servizi che popolano il nostro quotidiano, fatto quindi di segni e di significati in forte relazione con il mondo dell’industria.
Un design che trae ispirazione da ciò che lo circonda e in particolare da un paesaggio naturale e artistico che abbiamo ricevuto in eredità da chi ci ha preceduto. Un paesaggio che rappresenta l’eccellenza del nostro paese intesa come varietà e qualità.
Dalle icone del design italiano nate dagli anni Cinquanta in poi, il design italiano oggi è sempre più narrazione e relazione con una società in continua evoluzione.
Innovazione dei comportamenti, qualità percepita, eleganza, tecnica, mestiere sono alcune delle parole che caratterizzano da sempre la creatività italiana che, anche nel suo passaggio dalla bottega all’industria, dal family business alla multinazionale, ha sempre tenuto fede alla capacità di innovare, comunicando messaggi di un “cambiamento desiderabile”.
Valori e significati hanno sempre stimolato la creatività italiana, nel passaggio da un settore produttivo all’altro, in un’ottica di multidisciplinarità e di marcata non settorializzazione delle competenze, perché è proprio lo sguardo non specialistico e la capacità di guardare secondo diverse prospettive e interpretare i cambiamenti che stimola la creatività e il progetto. E questo suo continuo fare e sperimentare permea tutto ciò che circonda, che vediamo, che tocchiamo e che sentiamo.
Per quanto attiene al futuro, il design, in particolare quello italiano, dovrà farsi carico di nuove istanze: dalla design driven innovation all’industria 4.0, cercando di smitizzarne il contenuto tecnologico e rendendolo sempre più vicino alle esigenze dell’uomo.
“Presso il nuovo Centro Culturale Itau, sulla Avenida Paulista”, conclude Terzariol, “si è parlato di tutto questo, e il pubblico brasiliano e dell’America Latina, da sempre amante dell’Italia e del suo stile di vita, ha apprezzato molto la relazione che spiegava le magiche connessioni del design italiano con la cultura e la storia del suo paese. Un design italiano che affonda le sue radici in una storia ma che con slancio si proietta in un futuro tutto ancora da esplorare.”