News

Agrigento: design e territorio

La giornata di studi del 25 marzo


Nel 2025 la città di Agrigento sarà la Capitale Italiana della Cultura. Nel pomeriggio del 25 marzo, presso l’aula magna di Villa Genuardi, sede del Polo Territoriale Universitario di Agrigento, ADI e il Polo Universitario hanno tenuto una giornata di lavoro proponendo una riflessione di metodo per la valorizzazione La valorizzazione dei beni culturali come strumento di rigenerazione territoriale, a partire dal grande evento che vedrà la città di Agrigento come prossima capitale italiana della cultura.


Giovanni Francesco Tuzzolino (a destra) con il presidente ADI Luciano Galimberti.

Il benvenuto del professor Giovanni Francesco Tuzzolino, presidente del Polo Universitario, è stato seguito dall’intervento del prefetto di Agrigento Filippo Romano, che ha sottolineato l’importanza dell’evento quale banco di prova concreta per attivare un percorso vasto e originale di rigenerazione territoriale. In rappresentanza dell’amministrazione comunale della città, è intervenuto l’assessore Gioacchino Alfano che ha ribadito la vocazione dell’amministrazione ad affrontare le questioni dell’idea di cittadinanza attraverso gli strumenti della cultura.

Il rapporto con l’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Agrigento, fondamentale per il buon esito di qualsiasi progetto di rigenerazione territoriale, è stato rappresentato dall’architetto Rino La Mendola, presidente dell’Ordine di Agrigento, che ha sottolineato l’importanza della qualità delle proposte partendo dalla rielaborazione di norme e bandi di gara.

Ha chiuso gli interventi istituzionali Andrea Branciforti, presidente di ADI Sicilia, con la condivisione del metodo e dei risultati operati dall’associazione sul territorio dell’isola negli ultimi anni, a supporto dello sviluppo e della divulgazione del design Made in Italy.

Entrando nel merito dei contributi programmati dalla giornata di studio, il professor Tuzzolino ha sviluppato un percorso affrontando tre questioni:

  • Come la prima legge del 1922 sui Beni Culturali fosse profetica dell’importanza del valore del paesaggio inteso come relazione tra la natura, i progetti e l’Uomo.
  • L’elemento innovativo introdotto dalla norma del 1922 che “va ad inscrivere il tempo nello spazio”.
  • Il valore fondante della ricerca della felicità come base di ogni progetto di valorizzazione.

Il punto focale per cui ogni progetto deve occuparsi del senso profondo dei luoghi, costruendo quotidianamente l’idea di futuro attraverso la relazione tra le cose.

Il presidente di Federculture, Andrea Cancellato, sulla scorta della relazione istituzionale con il ministero della Cultura, ha portato l’esperienza degli ultimi anni relativa alla fruizione culturale in termini di presenze ed economie di spesa della Sicilia in relazione al panorama nazionale; ha rilevato punti di forza e di debolezza del territorio siciliano, sottolineando la straordinaria opportunità che Agrigento Capitale della Cultura 2025 offre per uno sviluppo strutturale della valorizzazione dei Beni Culturali. Vincenzo Castellana, Responsabile Cultura ADI Sicilia, ha sviluppato un excursus attorno all’evoluzione del concetto di design, disciplina specifica legata al prodotto, verso le nuove dimensioni del design strategico e dei servizi che vedono i Beni Culturali come asset importante per la rigenerazione territoriale.

L’intervento di Luciano Galimberti, presidente di ADI, ha sviluppato l’idea di centralità dei beni culturali nelle potenziali relazioni virtuose tra sistema imprese, ricerca applicata, turismo e sport, commercio e artigianato; relazioni che, sviluppate in un percorso originale di valorizzazione dei beni culturali materiali e immateriali, da un lato contribuiscono a un progetto di orgoglio cittadino, dall’altro a un percorso di sviluppo di economie durature sul territorio. Sono stati poi presentati diversi spunti di riflessione per contribuire alla concretizzazione dei temi fondativi del programma di Agrigento Capitale della Cultura 2025.

Ha concluso i lavori l’intervento di Roberto Albergoni, direttore della Fondazione Agrigento Capitale della Cultura 2025, che ha illustrato l’iter e i contenuti per la candidatura, che vedono l’idea di progetto sempre calibrata sulla scala dell’Uomo e delle relazioni tra le persone. Albergoni ha sottolineato inoltre come l’arte possa essere veicolo importante e libero di prefigurazione di scenari futuri: Agrigento potrà diventare luogo di elezione per l’ascolto e la valorizzazione dei tanti elementi che costituiscono la ricchezza del territorio.