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Alle radici del progetto

Il basic design, caposaldo indiscusso della formazione al progetto dalla didattica del Bauhaus in avanti, negli ultimi decenni pare aver perso rilevanza nei programmi delle facoltà di Disegno industriale, come qualcosa di talmente scontato da non valer più la pena di parlarne. E tuttavia è ancora fondamentale non solo come strumento per concepire un progetto, ma come chiave di interpretazione di tutta la disciplina.


È il percorso scelto da questa cornice concettuale che dalla grammatica formale del design si amplia fino a diventare una lettura delle articolazioni fondamentali del design come scienza (e arte) della progettazione: ne rintraccia il percorso storico (da Riegl a Le Corbusier), ne passa in rassegna le implicazioni formali (dalla sezione aurea alla semantica del colore), ne indica i settori di attività più fecondi (dal packaging alla grafica).

Il tutto in una lettura che tiene al centro la forma degli oggetti senza mai perderne di vista il riferimento alla percezione, alla psicologia e alla cultura dell’utente, al contesto storico, alla fisionomia del mercato.

Un discorso sulla forma che non potrebbe essere più lontano dal formalismo.


Daniele Baroni, La forma del design, Bologna, Zanichelli, 2011, pp.  272, € 29,50.