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Collaborare per lo sviluppo

Una convenzione tra il Politecnico di Bari e ADI Puglia e Basilicata


La diffusione della cultura del progetto attraverso iniziative concrete è al centro di una collaborazione tra ADI Puglia e Basilicata e Politecnico di Bari. Una convenzione, firmata dal rettore dell'ateneo Francesco Cupertino e dal presidente di ADI Puglia e la Basilicata Guido Santillo prevede la realizzazione di ricerche congiunte, tesi di laurea e tirocini, con borse di studio per studenti e neolaureati del Politecnico barese.


Da destra: il rettore del Politecnico di Bari Francesco Cupertino, il vicepresidente di ADI Puglia Basilicata Piero Monitillo, la responsabile del progetto per il Politecnico Mariangela Turchiarulo e il presidente della Delegazione ADI Guido Santilio.

Insieme, ADI Puglia e Basilicata e Politecnico realizzeranno sperimentazioni di ricerca industriale e consulenze tecnico-scientifiche su temi specifici, anche con la partecipazione congiunta a programmi di ricerca nazionali e internazionali.

"La collaborazione con ADI", commenta il rettore, "conferma la nostra attenzione verso le piccole e medie imprese del territorio e il desiderio di accompagnare il nostro tessuto produttivo nei processi di trasformazione."

Per quanto riguarda la formazione saranno organizzate visite e stage per studenti, conferenze, dibattiti e seminari, con assegni di ricerca e borse di studio per dottorati di ricerca. Saranno poi organizzati corsi specialistici post lauream nel settore del design.

"Il design" conclude Santilio, "può rappresentare un potente veicolo di trasferimento tecnologico, facilitando i processi d’innovazione anche all’interno delle imprese di minori dimensioni o più tradizionali. Affrontare il percorso di selezione e partecipazione al Compasso d’Oro può rappresentare per i laureandi un’esperienza eccellente per imparare a sintonizzarsi con le problematiche reali della quotidianità di un’azienda. Per una Pmi, partecipare ad una competizione come il Compasso d’Oro rappresenta un’occasione unica per mettere alla prova la sua capacità di accogliere le proposte all’innovazione che arrivano dall’esterno, senza per questo dover sconvolgere in maniera drastica il proprio modello produttivo."