"Non esiste un solo genere di design, proprio come non esiste un solo genere cinematografico", spiega Caggiano. "Accusare una sedia pensata come una scultura di essere scomoda è allora altrettanto scorretto che accusare un film di fantascienza di essere poco realistico. Il design è un fenomeno eterogeneo, spumeggiante, un gorgoglio di diversificazione che deve essere accolto nella varietà – a volte persino scivolosa – delle sue manifestazioni." Il libro propone non una mappa ma una bussola per navigare fra i diversi modi con cui il design specifica la capacità degli oggetti di significare.
Stefano Caggiano si definisce "design interpreter": uno specialista dei linguaggi del design che si occupa di "come l'estetica degli oggetti esprima i valori di una cultura e di un determinato contesto antropologico, sia in termini conoscitivi che in termini strategici". Collabora con la società di consulenza NextAtlas come trend curator e ricercatore della cultura visiva e progettuale contemporanea, è collaboratore di “Interni” e insegna alla NABA e all'Istituto Marangoni di Milano, alla Libera Università di Bolzano e asll'ISIA di Faenza.
Parlano con lui e con il presidente di ADI Luciano Galimberti della molteplicità dei linguaggi del design contemporaneo Giorgio Biscaro, designer e art director di FontanaArte; Lisa Hockmeyer, storica del design e programma Leader all'istituto Marangoni di Milano; Marco Migliari, designer e consulente per l'innovazione.