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Design italiano: primo in Europa per addetti, imprese e fatturato

I dati della ricerca 'Design Economy 2023'


Un valore aggiunto di 2,94 miliardi di euro nel 2021, 36.000 operatori di cui 20.320 liberi professionisti, 63.000 occupati e 15.986 imprese. Il tutto sullo sfondo di un'immagine di efficienza e qualità consolidata a livello mondiale. Sono i dati di fondo che emergono dall'edizione 2023 di Design Economy, il rapporto elaborato da Fondazione Symbola, Deloitte e POLI.design con la collaborazione di ADI, Comieco Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo, CUID Conferenza Universitaria Italiana del Design, AlmaLaurea e Circolo del Design.

Milano, anche grazie al Salone del Mobile e al Fuorisalone, si conferma capitale del design italiano, con il 18 per cento del valore aggiunto rispetto al totale nazionale, e il territorio lombardo ospita il 29,4 per cento delle imprese italiane del design (percentuale per due terzi costituita da liberi professionisti e lavoratori autonomi), il 32,5 per cento del valore aggiunto e il 28,5 per cento dell'occupazione del settore. Seguono nell'ordine altre tre regioni: Veneto, Emilia Romagna e Piemonte (dove tra l'altro le imprese prevalgono sul numero dei liberi professionisti), mentre tra le singole città Roma è al secondo posto per numero di imprese e di occupati, seguita da Torino, Firenze e Bologna.
 

I risultati dell'indagine sono stati presentati il 14 aprile all'ADI Design Museum di Milano – con un intervento in streaming del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – dal direttore di Fondazione Symbola Domenico Sturabotti, con Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia, Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola, e Luciano Galimberti, presidente ADI. Sono intervenuti Franco Caimi, amministratore delegato di Caimi Brevetti, Paolo Facchini, presidente di Lombardini22, Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco, e Cristina Paleari, Lead Service & UX designer di Design Group italia. Ha condotto l'incontro Giovanna Mancini, di Il Sole 24 Ore.

Nel complesso, dice Ernesto Lanzillo, "in questi anni complessi le imprese del design made in Italy hanno dimostrato grande forza e capacità di trasformazione", mentre Ermete Realacci sottolinea che "la leadership italiana nel design conferma il suo ruolo importante come infrastruttura immateriale del Made in Italy e protagonista nella sfida della sostenibilità". Nel settore della formazione la ricerca, secondo Francesco Zurlo, preside della Scuola del Design del Politecnico di Milano, la ricerca mette in rilievo i "temi della sostenibilità, ulteriori spunti che aggiungono alle qualità della bellezza e della funzionalità. Nuovi valori, legati all’ambiente, all’equità sociale, al ruolo della cultura del progetto”.

“Il design di oggi è un sistema complesso”, conclude Luciano Galimberti, “e ha sempre più bisogno di conoscere a fondo le articolazioni di questo panorama. Per elaborare strategie di sviluppo efficaci occorrono strumenti conoscitivi affidabili e ADI contribuisce con la sua esperienza a rendere il più completi possibile questi strumenti”.

Il rapporto completo può essere scaricato da qui.