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Filippo Panseca

Artista e designer tra i primi a unire espressività, tecnologie, attenzione per l'ambiente


È scomparso a 84 anni a Pantelleria, dove viveva e lavorava dal 1976, Filippo Panseca, artista e designer, colpito nella notte tra il 23 e il 24 novembre da un infarto. 

Professore di Figura e Ornato modellato al liceo artistico di Palermo dal 1964 al 1967, aveva fondato nel 1965 il Gruppo Tempo Sud e fu tra i primi a occuparsi attivamente di arte biodegradabile, elaborando i concetti del movimento insieme con i critici critici Pierre Restany e Guido Ballo. Nel 1975 aveva realizzato opere da trasmettere via satellite in ogni parte del mondo. Attivo nel campo dei nuovi media aveva esposto alla Biennale di Venezia del 1986 il video Immagini Digitali Fotodegradabili e aveva esposto alla Triennale di Milano la mostra Il Luogo del lavoro di Filippo Panseca: un "contenitore di sogni e strumenti per attuarli". 

Autore negli anni Ottanta delle scenografie per i congressi del Partito Socialista Italiano, ne aveva disegnato il simbolo elettorale con il garofano rosso usato da Ettore Vitale. Scenografo per la Scala di Milano, la Rai, Mediaset e Rete A, aveva progettato prodotti, tra gli altri, per Kartell, Arteluce e Fiorucci. Artista e designer tra i primi a unire espressività, tecnologie, attenzione per l'ambiente. Nel 1988 fu tra i fondatori del movimento torinese Arte Ricca e, all'inizio degli anni Novanta, progettò Swart Art O Mat, distributore automatico di opere d’arte. Al primo decennio del Duemila appartengono le sue Cronache Mitologiche Digitali, opere che rappresentano personaggi celebri della politica e dell'impresa rappresentati, con pregi e difetti, come divinità dell'età classica.

Dal 2015 aveva realizzato le opere fotocatalitiche, in grado di assorbire chimicamente l'anidride carbonica presente nell'atmosfera che le circonda. Meno di un anno fa l'ADI Design Museum gli aveva dedicato una mostra antologica:  Filippo Panseca. Forme a futura memoria,  a cura di Achille Bonito Oliva e Valentino Catricalà (15 dicembre 2023 – 21 gennaio 2024). "L'opera di Panseca, ha scritto Catricalà in questa occasione, “può essere letta come un costante tentativo di ricerca di un’arte che abbia un contatto stretto con la società, nel rinnovare i popoli e rivelare la vita. Fattore evidente anche nell’interesse dell’artista per le arti applicate come il design, la scenografia e la grafica”.