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Francesco Trabucco

Scompare un grande professionista, un esperto docente, un appassionato sostenitore dell'ADI


È morto il 14 marzo Francesco Trabucco, architetto, designer, formatore di generazioni di designer, tra i più intelligenti sostenitori dell'attività dell'ADI.



Francesco Trabucco in un'intervista realizzata nel 2019 dal Dipartimento Design del Politecnico di Milano. 


Laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1969 con Marco Zanuso e Alberto Rosselli, aprì il suo studio insieme con Daniela Volpi e Cristina Guazzoni, cui poi si unì Marcello Vecchi, architetto e ingegnere. I primi progetti riguardarono l'architettura d'interni e l'architettura per uffici, in particolare nella collaborazione con Marco Zanuso al progetto della sede di Segrate dell'IBM. 

Nel campo del design l'esordio fu fulminante, con il progetto dell'aspirapolvere Bidone Aspiratutto (prodotto da Alfatec), per la rivoluzione tipologica che l'oggetto introduceva nel settore degli elettrodomestici: gli aspetti tecnici, in primo piano anche dal punto di vista formale, parlavano un linguaggio nuovo che abbandonava definitivamente forme streamlined ereditate dagli anni Cinquanta, ancora prevalenti, per una visione  pragmatica e giocosa dei lavori domestici in linea con l'evoluzione della cultura degli utenti.

Nello stesso settore progettò numerosi apparecchi per la casa destinati alla ventilazione e al riscaldamento: ventilatori, termoventilatori, aspiratori  (per Alfatec e Vortice in particolare), tutti prodotti di vita lunghissima, rinnovati nel tempo con versioni perfezionate (Nuovo Bidone Lavatutto, che riproponeva lo schema originario con funzione di aspirazione dei liquidi e vinse il Compasso d'Oro nel 1989). Dal 1981 al 2004 sono 14 i premi e le segnalazioni di suoi prodotti al Compasso d'Oro e su ADI Design Index, cui si aggiunge il Compasso d'Oro assegnato nel 1987 a Vortice per la sua produzione.

Alla metà degli anni Ottanta collaborò ancora con Marco Zanuso al progetto della sede della Sapienza Università di Roma all'Acqua Marcia, mentre dal 1990 al 1997 progettò l'Unità spinale dell’ospedale milanese di Niguard e un complesso residenziale in via Principe Eugenio, ancora a Milano.

Nel 1997 fondò una nuova società di progettazione (FT&A) e, pur continuando nell'attività di progettazione, si dedicò intensamente al lavoro della formazione presso il Politecnico di Milano, dove era entrato nel 1987. Collaborò all'istituzione di una facoltà autonoma dedicata all'insegnamento del design, dove fu poi direttore dei laboratori di ricerca Space Lab e Product Usability Lab, presidente del Corso di laurea magistrale Design & Engineering e, dal 2009, coordinatore del corso di Dottorato di ricerca in Design, che aveva fondato. Era inoltre  membro del consiglio d'amministrazione della Fondazione Politecnico di Milano.

Vicepresidente dell'ADI dal 1992 al 1996, continuò nei decenni seguenti a contribuire attivamente alle attività dell'associazione, dedicando attenzione ed esperienza alla sua trasformazione e al suo sviluppo nei rapporti con il mondo della cultura, della professione e della formazione. 

Fece parte del Comitato Scientifico della Triennale di Milano dal 1996 al 2000 e per due volte fu curatore della sezione italiana dell'esposizione. 

Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo i recenti volumi Design (2015), in cui Trabucco commenta i rapporti tra design e tempo e gli aspetti più spiccatamente intellettuali della professione e, con Paolo Ricci, Design vs economia (2017) dedicato ai contatti, nella teoria e nell'esperienza professionale, tra le due discipline.