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Il design che non c'è - prima parte

a cura di Antonio Macchi Cassia e Susanna Vallebona


Il design che non c’è è un progetto di attività partecipata di ADI Lombardia promosso in occasione della XXI Triennale di Milano che, partendo dall’enunciato “design after design” ha consentito alla città numerose riflessioni.

La proposta parte da un’idea di Antonio Macchi Cassia, che con Susanna Vallebona ha curato l’iniziativa, sviluppata in collaborazione con Ambrogio Rossari prima, Andrea Rovatti poi, Presidenti di ADI Lombardia, con Antonella Andriani, vicepresidente, Lorenzo Goldaniga e Roberto Marcatti.

L’attività si è articolata in due fasi distinte: la prima di denuncia dello stato di degrado in essere, la seconda propositiva, alla ricerca di soluzioni.

Nella primavera 2016 sono stati invitati i visitatori di Expo e i cittadini milanesi a fotografare situazioni, prodotti, servizi della città che intralciano la vita del cittadino, rendono brutta o sciatta la città, mettono in evidenza la mancanza di progetto in determinate situazioni.

Le foto, raccolte in ADI, sono state esposte nel mese di giugno 2016 alla Triennale di Milano.

Grazie alle preferenze del pubblico, che ha votato le denuncie più interessanti e più rappresentative della mancanza di attenzione verso il bene pubblico, sono stati identificati i problemi più sentiti da risolvere.

Le criticità emerse sono state raccolte in tre macro aree, che riguardano la segnaletica, le microarchitetture e il vivere la città, sezione a sua volta suddivisa in: problematiche, opportunità e facilitazioni per il cittadino.