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Il design incontra il gusto

Nuova collaborazione tra ADI e Casa Artusi


Promuovere il Made in Italy con il food e il design, due delle leve più importanti per la diffusione mondiale della produzione italiana. ADI e Casa Artusi (titolare dei marchi "Pellegrino Artusi" e "Casa Artusi") hanno firmato il 27 maggio all'ADI Design Museum un protocollo di intesa sulla promozione di iniziative congiunte per diffondere il food design, il benessere sociale, la tradizione e l'innovazione. Saranno anche avviate collaborazioni inedite con aziende nel campo dell'innovazione e del trasferimento tecnologico nei settori del design e dell'innovation food. Una sezione tematica speciale individuerà proposte che promuovano la "cucina domestica nel mondo" in relazione all'opera di Pellegrino Artusi, suo primo ambasclatore.



Da sinistra Monica Fantini e Chiara Galbiati, rispettivamente presidente e direttrice generale di SmArt, Michele Cuomo (Comitato scientifico della Commissione tematica ADI Food Design) e Luciano Galimberti, presidente ADI.

"Questa nuova collaborazione di ADI con Casa Artusi, la più consolidata realtà mondiale che studia e promuove la cucina italiana nel mondo", dichiara il presidente ADI Luciano Galimberti, "intende guardare al settore food dal punto di vista progettuale, inteso come genio creativo, ma anche come ricerca di innovazione e progresso da trasferire a livello globale: nel 2014 abbiamo inserito il Food Design tra le categorie del Compasso d'Oro, ed è quindi per noi significativo intessere un rapporto privilegiato con il mondo di Artusi."

“Casa Artusi", dichiarano Monica Fantini, presidente di SmArt, società benefit di marketing artusiano, e Chiara Galbiati, direttrice generale della Fondazione Casa Artusi, "è un centro internazionale che ha sede in Romagna e si occupa della promozione e della diffusione della cultura artusiana nel mondo. Avere un rapporto privilegiato con ADI significa portar enuove idee, nuovi contatti alla nostra attività, e tutto questo proietta Casa Artusi, ancora di più, nel futuro”.

Il protocollo d'intesa è stato siglato negli spazi dell'ADI Design Museum, un luogo capace di uscire dai confini tradizionali della cultura e aprirsi alla complessità di una realtà globalizzata in tutte le sue manifestazioni, stabilendo contatti tra il mondo del design e quello delle imprese, del food, dell'architettura, della scienza, della tecnologia.