Il design per le città
Quattro scelte di base per un futuro migliore
ADI propone a tutti i candidati alle prossime elezioni amministrative di adottare nel loro programma quattro scelte generali, valide dall’abitazione all’urbanistica, dai trasporti all’istruzione, dal lavoro al tempo libero.
- L’istituzione di un Design Manager in ogni grande città. Il design va integrato nella strategia della gestione cittadina. La complessità dei problemi urbani richiede ascolto costante e sintesi propositiva, per migliorare la mobilità e la qualità dell’aria, l’abitare e i luoghi del lavoro e della cultura, ma anche il rapporto tra libertà e democrazia.
- L’inclusione della qualità del design tra i requisiti dei bandi delle amministrazioni locali. Acquistare prodotti ad alto contenuto di design è un investimento, prima che una spesa. Inserire nelle gare di assegnazione degli appalti e degli acquisti un punteggio per prodotti o servizi di “buon design”, in base a parametri condivisi e dichiarati, significa maggiore qualità dei prodotti delle imprese e maggiore qualità degli acquisti della pubblica amministrazione.
- Il sostegno alla cultura del luogo. Il lavoro delle fondazioni culturali locali, in un rapporto virtuoso tra pubblico e privato, è fondamentale. Per le amministrazioni dialogare costantemente con l’intero tessuto di queste istituzioni e sostenerle è essenziale per costruire una solida cultura di convivenza civile e per favorire relazioni e scambi culturali ed economici nazionali e internazionali.
- L’educazione al consumo responsabile di tutti i cittadini, fin dalla scuola. Per costruire una nuova cultura della sostenibilità e della convivenza civile occorre dare alle giovani generazioni strumenti per affrontare consapevolmente le grandi e piccole scelte del loro futuro. Promuovere nelle scuole dell’obbligo l’avvicinamento all’uso consapevole del design, offrendo ai futuri consumatori strumenti per acquisire una coscienza critica, è una priorità.
Per migliorare le condizioni di vita nelle città italiane, grandi e piccole, per conciliare sostenibilità e sviluppo, per mettere i risultati di questo lavoro a disposizione di tutti occorre adottare scelte politiche e strutturali che favoriscano nuovi rapporti, nuovi modi lavorare e di vivere nelle città, qualunque ne sia la dimensione o la posizione geografica.
Alla radice di queste proposte c’è la concezione del design che da sempre è il principio guida delle iniziative dell’ADI: “Intendiamo il design come concreta leva strategica per il miglioramento della vita, non un semplice artificio glamour per rendere più o meno ‘belli’ gli oggetti che ci circondano”, spiega il presidente ADI Luciano Galimberti. E l’attività dell’ADI Design Museum è un incentivo ad applicare anche ai grandi temi contemporanei le potenzialità del design: “Non a caso la mostra della collezione permanente dell’ADI Design Museum si intitola Il cucchiaio e la città, dice Umberto Cabini, presidente di Fondazione ADI. “L’innovazione, perno del design, riguarda tutto il tessuto della nostra vita.”