Product Design: i progetti sono legati ai temi della natura e della flessibilità di funzione e uso degli oggetti di arredo, tra natura e tecnologia.
Margherita Sala ha presentato Pump Table, un tavolo basso che utilizza il ciclo naturale di crescita di una zucca come parte del processo di produzione.
Arthur Roth Le Gentil ha proposto Orbit, un sistema d'arredo interattivo personalizzabile attraverso l'utilizzo di un device, che lo trasforma in un supporto perfetto per lavorare oppure per mangiare o chiacchierare.
Rafaela Vieira, con Saudade, ha realizzato un sistema di arredo pop-up, facilmente trasportabile e utilizzabile in contesti abitativi anche temporanei.
Interior design: il tema dei progetti è la riconversione di uno degli spazi tradizionali dello spettacolo milanese: il Teatro Manzoni, da trasformare in una sede direzionale multifunzionale per marchi del lusso comeAntonio Marras, Versace e Miu Miu.
Il lavoro dia Natali Vorotnykova, Sharon Foglietta e Belen Arocena, è partito dunque da un’analisi dell’identità del brand, per arrivare a tre differenti progetti.
Visual design
Yuetong Shi ha presentato un progetto di visual identity per l'album musicale Alte montagne e flussi fluenti, prodotto dall'antico musicista cinese Bo Ya.
Raushaniya Urmanshina ha immaginato una utile e intuitiva mobile application per I Love Poke Hawaiian healthy fast-food restaurant.
Jiayi Wang si è impegnata nel progetto di una campagna di comunicazione ambientale per la città di Milano.
“Stiamo abbracciando il concetto di dematerializzazione: oggetti liberati non solo della materia, ma anche da una e una sola funzione, o da uno e un solo luogo. Oggetti dove il concetto di comunicazione è spesso centrale e necessaria”, spiega Massimo Zanatta, School Director di Istituto Marangoni Milano • The School of Design. “Anche la mostra dei progetti è digitale, affidata alla potenza comunicativa dei video, il linguaggio più vicino a quello dei giovani progettisti”.
