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Jorrit Tornquist

Scompare un color designer che ha lasciato il suo segno sul territorio e nelle città


È scomparso il 17 maggio Jorrit Tornquist, artista e color designer tra i principali esponenti del progetto del colore italiano. Austriaco di nascita e di formazione (era nato a Graz nel 1938) si era appassionato al colore nei suoi primi studi di biologia studiando il colore mimetico degli animali e aveva poi trasferito questo interesse nei successivi studi di architettura.

   

Si era trasferito in Italia nel 1964, proseguendo la sua ricerca con Getulio Alviani a Milano, dove fondò nel 1972 il gruppo Team-colore e continuò a coltivare in parallelo – come spesso accadeva in quegli anni – l'interesse per la ricerca artistica e quello dell'applicazione del colore all'architettura e al design. Erede dell'attenzione totale al colore – negli aspetti emotivi e psicologici come in quelli scientifici e tecnici – tipica della cultura tedesca, ha applicato la sua ricerca a numerose opere pubbliche, curandone con cura ed efficacia l'inserimento nel paesaggio. 



Socio di ADI, ha fatto del color design uno strumento fondamentale per affermare l'identità dei progetti di architettura, specialmente di quella industriale, avvicinandola con accorgimenti percettivi fondamentali a una dimensione più umana. Tra i suoi interventi più celebri ed efficaci l'applicazione del colore al termovalorizzatore dei Brescia (1996), la cui ciminiera sfuma nell'azzurro del cielo adattandosi al cambiare dei colori dell'atmosfera con il tempo e le stagioni. 



Più recente, a Milano nel 2012 il progetto del colore della passerella su viale Serra, al Portello, dove sorgevano gli stabilimenti Alfa Romeo, che ne riprende, sfumandoli nel grigio, il tipico rosso. 

Tra i suoi libri, oltre a Colore e Luce (Istituto Italiano del Colore, 2001), il più recente Colore sempre (Il Cigno GG Edizioni, 2016).