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Manlio Armellini

È scomparsa il 16 novembre una figura di riferimento per il design italiano nel mondo


Ci ha lasciato Manlio Armellini prima segretario generale e poi amministratore delegato di Cosmit, punto di riferimento dell’organizzazione del Salone del Mobile di Milano e della diffusione del design nel mondo.

Era nato nel 1937 a Porto San Giorgio, nelle Marche, e aveva iniziato la sua carriera in Federlegno, partecipando fin dalla prima edizione del 1961 all’organizzazione del Salone del Mobile cui, come segretario generale, dal 1974 aveva iniziato a dare dimensione ampiamente internazionale. Suo il varo delle manifestazioni culturali che dal 1965 hanno coinvolto rapidamente l’intera città nella settimana del Salone, facendola diventare la maggiore manifestazione del settore dell’arredamento nel mondo e un punto di riferimento imprescindibile per la promozione del Made in Italy.

Giornalista pubblicista, era socio dell’ADI e aveva ricevuto per il Cosmit il Compasso d’Oro alla Carriera nel 1987 “per aver voluto con estrema chiarezza, sin dalla prima edizione del Salone del Mobile, evidenziare il settore della produzione più sensibile al design, contribuendo così a formarne la crescita quantitativa e l'impegno culturale, anche attraverso la costante attenzione dedicata alla comunicazione internazionale.

Aveva presieduto il Comitato Tecnico Consultivo Fondazione Fiera Milano che contribuì al decollo del nuovo quartiere fieristico di Rho-Pero e aveva fatto parte del Collegio di Vigilanza di Regione Lombardia per l’Accordo di Programma riguardante la Realizzazione del Museo del Design a Milano e, dal 2009, del Comitato Scientifico per la Realizzazione del Progetto “Collezione Farnesina Design”.

“Perdiamo un amico”, ricorda Claudio Luti, presidente del Salone del Mobile, “che con la sua tenacia e competenza ha permesso al Salone del Mobile di raggiungere i successi che tutto il mondo ci riconosce. Ha seguito e gestito accanto agli imprenditori l’evoluzione di una manifestazione che è diventata il più importante evento internazionale non solo per il design, ha attivato progetti culturali che hanno contaminato la città di Milano, ha voluto e creduto nel progetto SaloneSatellite, ha colto i tanti cambiamenti nel tempo rispondendo sempre con soluzioni e innovazioni.”