Per l'ADI questo ha richiesto un adeguamento della fisionomia istituzionale: in particolare i soci oggi sono suddivisi in due sole categorie (Ordinari e Onorari); mentre viene istituita una categoria (gli Aspiranti soci) di cui fa parte, per non più di un triennio e senza diritti elettorali, chi, pur condividendo gli scopi dell'associazione, non possiede ancora le caratteristiche necessarie a diventare socio ordinario. Resta invariata la distinzione delle sfere d'attività dei soci distribuiti nei quattro Dipartimenti attuali.
Tra le attività richieste dalla legge ci sono poi l'attenzione alla formazione e all'aggiornamento professionale dei soci, cui saranno dedicati appositi programmi di formazione, e l'apertura di un dialogo con i consumatori in funzione del miglioramento della qualità dei servizi resi dai soci ADI. Qui il criterio di base è rappresentato dal Codice deontologico, da tempo adottato dall'ADI e ora più che mai fondamentale. Ma per raggiungere questo obiettivo sarà presto avviato anche un nuovo servizio: uno Sportello del Consumatore, con un indirizzo di posta elettronica cui gli utenti del design potranno rivolgersi per informazioni, approfondimenti e controversie in materia di progetto e di committenza.
Cambia infine la struttura stessa dell'associazione: l'ADI è governata dal Consiglio direttivo (eletto dall'assemblea dei soci e comprendente anche i presidenti delle Delegazioni territoriali e i coordinatori dei Dipartimenti). Un Comitato esecutivo (di cui fanno parte il presidente, il presidente del mandato precedente, il vicepresidente e il tesoriere, cui si aggiungono altri membri per un massimo di sei) ne attua le deliberazioni.
Le Delegazioni territoriali conservano tutta la loro autonomia d'azione sui rispettivi territori, ma non costituiscono più associazioni istituzionalmente autonome.
La nuova struttura dell'ADI nello Statuto e nel Regolamento