People, Planet, Prosperity: fare la differenza
Il primo dicembre 2020 l’Italia ha assunto la presidenza del G20, l’agorà che riunisce le principali economie mondiali, in pratica l’80 per cento del PIL mondiale e oltre il 60 per cento della popolazione. Lo scorso luglio, a Roma, per la prima volta si è tenuto il G20 della Cultura, riconoscendone il valore economico e sviluppando un documento articolato su 32 punti che traccia linee guida per azioni di tutela e sviluppo del patrimonio culturale materiale e immateriale, anche in aree fragili del pianeta.
Due tappe fondamentali che vedono il nostro paese impegnato con determinazione ad affrontare le grandi sfide della contemporaneità: dalla pandemia ai cambiamenti climatici, dal sostegno all’innovazione alla lotta contro povertà e diseguaglianze.
Il programma del G20 a guida della presidenza italiana si articola intorno a tre priorità: People, Planet, Prosperity. Obiettivo dichiarato è la cura del pianeta e delle persone, assicurando una solida ripresa delle economie capace però di essere realmente inclusiva e sostenibile.
ADI, con il suo premio Compasso d’Oro, articolato attraverso le tappe dell’ADI Design Index, e con l'ADI Design Museum, contribuisce concretamente ai programmi definiti nell’agenda G20. Contribuisce attraverso l’impegno del premio a sostenere quelle realtà che – coraggiosamente – da tempo cercano di fare la differenza rispetto a un modello di consumo ormai evidentemente insostenibile per il pianeta. Il Compasso d’Oro, proprio a partire dalle selezioni dell’Index, è unità di misura della qualità di prodotti e servizi: un’operazione fondamentale per fornire strumenti critici rispetto alla realtà. La definizione, per la prima volta, di un tema – Sviluppo sostenibile e responsabile – è stato un impegno anche per orientare il variegato mondo del progetto di design. Un premio quindi non solo come strumento di misura, bensì come supporto alle strategie di sviluppo.
ADI, da un anno, con l’apertura dell’ADI Design Museum ha assunto anche un importante ruolo per la tutela e la valorizzazione della cultura del design. Un museo che non intende essere celebrativo ma fa dell’appartenenza alla contemporaneità una cifra distintiva e uno strumento metodologico per proposte coinvolgenti, dedicate agli addetti ai lavori ma anche al grande pubblico. Un museo capace di essere luogo di confronto per idee e interessi, così come palcoscenico per il miglior design Made in Italy.
Premio e museo sono quindi strumenti fondamentali, che l’associazione e la sua fondazione hanno saputo costruire con passione e che oggi, con grande impegno – e con un po' di orgoglio – mettono a disposizione del sistema paese e della comunità internazionale.
La pandemia della Covid19 è causa di un numero impressionante di morti e di danni più o meno permanenti alla salute, ma anche causa di una profonda crisi sociale ed economica a livello planetario, che ha nella paura e nella sfiducia verso il futuro un preoccupante segnale. Le giovani generazioni e le fasce più fragili della società sono certamente i più esposte, ma la paura riguarda tutti. People (il primo argomento dell’agenda G20) quindi ci impone uno sguardo orientato verso un nuovo umanesimo. Uno sguardo verso soluzioni forse meno edonistiche ma certamente più generose, dove la generosità non è intesa come peloso paternalismo, bensì come consapevolezza di una visione ampia di convivenza civile, dignitosa e lungimirante.
L’attività umana e le necessità emergenti di un pianeta globalizzato e in grande crescita hanno destabilizzato i fragili equilibri naturali di quello che oggi risulta essere ancora l’unico pianeta a nostra disposizione. Insieme con quelli naturali, tuttavia, si destabilizzano anche equilibri sociali, mettendo in discussione anche l’idea di modernità che per secoli ha orientato il nostro sviluppo.
Planet (il secondo argomento dell’agenda G20) quindi ci suggerisce una riflessione intorno alla transizione verso economie verdi, verso città intelligenti, verso un’urbanizzazione dall’efficienza energetica sostenibile così come verso soluzioni di mobilità innovative.
Proporre soluzioni concrete alle esigenze del pianeta non è un’opzione, è una condizione ineludibile per la nostra stessa sopravvivenza su questa terra. Soluzioni che superino il tradizionale antropocentrismo per proporci una nuova idea di rapporto uomo-natura, dove l’uomo diventa fattore paritetico e non prioritario.
La prosperità, prima che un obiettivo, è un desiderio comune agli uomini. Solo un mondo prospero, affrancato dalle angosce della sussistenza, può permettersi di guardare e realizzare il meglio che la vita ci offre.
Prosperity (il terzo argomento dell’agenda G20) quindi ci invita a favorire l’aggiornamento tecnologico, inteso come strumento fondamentale per l’accesso e il sostegno alla prosperità. Purtroppo la digitalizzazione è stata per troppo tempo anche sinonimo di sperequazioni e precarietà. Superare questi limiti e favorire accesso a opportunità economiche straordinarie è una opportunità per tutti.
Luciano Galimberti, Presidente ADI