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Philippe
Daverio

Scompare uno tra i più popolari divulgatori
italiani della cultura visiva e del design


È morto il 2 settembre 2020 Philippe Daverio, storico dell'arte che riusciva a tenere insieme – valorizzandone il filo conduttore culturale comune – arte, arte applicata, architettura e design.

L'interesse per l'espressione artistica in tutte le sue forme lo aveva portato,nel 1975 dopo gli studi di Economia e Commercio, ad aprire a Milano, in via Montenapoleone, una galleria dedicata alle avanguardie del primo Novecento, cui aveva fatto seguito nel 1989 la Philippe Daverio Gallery di New York.

La sua attività lo portò negli anni seguenti a diffondere la sua cultura visiva atttraverso la curatela di mostre e la pubblicazione di numerosissimi libri (oltre cinquanta, dedicati ad arte, architettura e design) e attraverso l'attività di organizzatore culturale.

Dopo essere stato assessore alla Cultura del Comune di Milano dal 1993 al 1997, aveva iniziato la sua fortunatissima carriera di conduttore di trasmissioni televisive per Rai 3, da Art'è (199) a Art.tù (2000) alla lunga serie Passepartout (2002 - 2012). 

Collaboratore di quotidiani e riviste, da Panorama a Vogue, all'Avvenire, al Sole 24 Ore, a National Geographic, e direttore di Art e Dossier, continuò a intervenire nel mondo della politica culturale come curatore di iniziative locali, senza esitare a ritirare il suo appoggio con deciso spirito polemico quando la direzione delle manifestazioni non soddisfaceva i suoi criteri di qualità.

Aveva insegnato Storia dell'arte all'università IULM di Milano e Storia del design al Politecnico della stessa città.