Roberto Maccioni
Dall'esperienza dell'automotive a tutti i settori dell'industrial design
È scomparso improvvisamente a 68 anni, dopo una rapidissima malattia,
Roberto Maccioni, designer, socio dell'ADI attivo collaboratore della Delegazione territoriale ADI Toscana. La sua attività di progettista si è sviluppata prima nel campo del design della mobilità per estendersi poi a numerosi settori del disegno industriale.
Aveva studiato Architettura a Firenze e Design al Politecnico di Milano e, dopo una significativa esperienza maturata alla Piaggio dal 1978, nel 1986 aveva fondato a Viareggio la sua società di progettazione, MacDesign (anch'essa iscritta all'ADI), che oltre a occuparsi del progetto di numerosi veicoli Piaggio (tra cui la Vespa PK125 e il Ciao) divenne il primo studio non giapponese a collaborare con Kawasaki, e poi con numerosi altri marchi di prima fila, da Kawasaki a Honda, a Suzuki, a Kimco.
Trasferì le competenze maturate nel campo della mobilità in numerosi altri settori, tutti strettamente legati alla produzione industriale: macchine per il caffè domestiche e professionali (da quelle per Philips, Lavazza, SAECO alla Mokissima Trio, a caffè in capsule, in cialde e macinato, per Bialetti, 2011) ma anche elettrodomestici, elettromedicali, attrezzature industriali e per la pulizia professionale, fino ai componenti per l'irrigazione e il giardinaggio. Il tutto in una concezione del progetto globale, dall'idea iniziale all'ingegnerizzazione, alla prototipazione, ai servizi.
Sul sito di
MacDesign figura una citazione di
Achille Castiglioni su una qualità necessaria al designer: "È meglio ricominciare ogni volta da capo con umiltà, perché l'esperienza non rischi di tramutarsi in furbizia".