Rodolfo Bonetto, designer e molto altro
Un libro dedicato al progettista e alla sua personalità
Difficile pubblicare qualcosa di nuovo su una figura celebre come Rodolfo Bonetto (1929-1991, presidente di ADI dal 1972 al 1973 e dal 1980 al 1982, presidente di ICSID dal 1981 al 1983, Compasso d'Oro alla carriera nel 1991). Uno dei designer italiani più noti soprattutto per i suoi progetti nel campo dell'automobile e in quello degli apparecchi di comunicazione destinati al grande pubblico: dalle Lancia e dalle Alfa Romeo degli anni Settanta al telefono pubblico Urmet degli anni Ottanta, passando per i televisori, i contaminuti, gli strumenti di misura e le macchine utensili.
E invece il volume a cura di
Marco Bonetto,
Clelia De Cunto e
Giacomo Manzoni riesce a condensare in poche decine di pagine una serie di immagini ampiamente rappresentative con prodotti, disegni e ritratti. Ma soprattutto dà di Rodolfo Bonetto un'immagine completa, come progettista e come persona, tra l'altro dando spazio alla sua non trascurabile, precoce attività di musicista e di scenografo televisivo. Ne esce un'angolazione nuova nella sua attenzione a tutti gli aspetti, anche psicologici, di una ricerca creativa che ha lasciato il segno su tre decenni di design italiano, come sottolineano nei loro articoli
Cesare Casati,
Anty Pansera,
Walter De Silva,
Mario Maioli ed
Eugenio Guglielmi, accompagnati dalla ripresa di un testo di
Tomás Maldonado.
Una vita in continuo movimento, come ricorda Marco Bonetto, che ha istituito per celebrare la figura del padre un premio di design aperto a tutti i giovani, la
Targa Bonetto.
Rodolfo Bonetto industrial designer, a c. di Marco Bonetto, Clelia De Cunto, Giacomo Manzoni, Bergamo, Fondazione Manzoni Arte e Design, 2021, pp. 80, € 13.