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Se Gadda visitasse l'ADI Design Museum

Aldo Bonomi e il senso degli oggetti nella città di oggi


"Chissà cosa avrebbe scritto [l'ingegner Gadda] nella sua letteratura filosofica-innovativa da manuale di sociologia sulla piccola e grande transizione lombarda visitando oggi l’ADI Design Museum – Compasso d’Oro di Milano." Così Aldo Bonomi, sociologo e direttore dell'istituto di ricerca Consorzio A.A.S.TER, apre sul Sole 24 Ore dell'11 gennaio 2022 il suo intervento sull'identità di Milano rappresentata dagli oggetti di oltre mezzo secolo e sulle trasformazioni che la produzione e la diffusione di questi oggetti hanno proiettato sul territorio e sul modo di vivere della città.

Per Bonomi l'ADI Design Museum "è un luogo narrante del nostro capitalismo di territorio e uno spazio interrogante e di approfondimento per la sua terziarizzazione data dalla creatività e dalla ricerca sui materiali applicata al come si produce, si disegna e si veste la merce. Da visitare per capire anche da chi fa impresa essendo un museo di imprese." Un luogo al centro della trasformazione della città, che la racconta nel modo di produrre gli oggetti e rafforza l'identità della città attraverso tutte le sue metamorfosi, anche le più recenti. "I musei", conclude Bonomi, "aiutano a ricordare il futuro, a non perdere la propria ombra e l’identità anche delle città."

L'ADI Design Museum è stato tra l'altro definito il "miglior nuovo museo" del 2021 dalla piattaforma Artribune, specializzata nel settore dell'arte, del design e della cultura contemporanea.