Le fotografie, scattate con lo smartphone e inviate a ADI Lombardia, raccontano una storia fitta di problemi all'angolo di ogni strada milanese. Ma la risposta alla cattiva qualità della vita è il design: ADI Lombardia ha invitato professionisti e studenti a scegliere un problema tra quelli segnalati e a elaborare un progetto che risolva la situazione.
Hanno risposto all'invito Alberto Meda, Ugo La Pietra, Makio Hasuike e Patrizia Pozzi, con Angelo Jelmini, D. Forte e gli studenti del Politecnico di Milano e dello IED Milano.
I progetti che potrebbero risolvere grazie al buon design i problemi più sentiti della città sono in mostra alla Triennale fino al 5 marzo 2017.
"La nostra professione è storicamente abituata ai manifesti di denuncia", commenta il presidente dell'ADI Luciano Galimberti. "Libri bianchi su questo o quell'argomento, denunce che trasudano sdegno e accuse apocalittiche troppo spesso cadute in un complice dimenticatoio. Una propensione in fondo all’autoassoluzione rispetto a problemi sempre più grandi di noi, che coinvolgono una collettività generica e rassicurantemente anonima. Questo progetto sviluppato dai colleghi di ADI Lombardia, è riuscito invece a coniugare un'analisi spietata dell'assenza di design negli spazi pubblici con la concretezza e il pragmatismo di una progettualità generosamente offerta al dibattito pubblico da parte di alcune eccellenze italiane del design".
Il design che non c'è
17 febbraio - 5 marzo
Triennale di Milano
viale Alemagna 6, Milano