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Un'istantanea del design italiano

Presentato a Milano il rapporto Design Economy 2024


41.908 operatori, di cui 24.596 liberi professionisti, 17.312 imprese, 63.485 occupati e un valore aggiunto pari a 3,14 miliardi di euro: questi i principali dati 2023 dell'economia che ruota intorno al design italiano. Numeri e trend sono stati illustrati all'ADI Design Museum di Milano l’8 aprile, con la presentazione della VII edizione del rapporto promosso da Fondazione Symbola, ADI, Deloitte Private, POLI.design, in collaborazione con Comieco, CUID, Alma Laurea, ADI Design Museum, AIPi, AIAP e Circolo del Design.

Alla presentazione, condotta dalla vicepresidente ADI Antonella Andriani, sono intervenuti – con Luciano Galimberti, presidente ADI – Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia; Cabirio Cautela, CEO POLI.design; Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola; Antonio Grillo, design director di Tangity Design Studio - NTT Data; Maria Porro, presidente Salone del Mobile; Marco Maria Pedrazzo, designer manager; Susanna Sancassani, managing director METID - Politecnico di Milano; Francesco Zurlo, preside della Scuola del Design del  Politecnico di Milano; Lorenzo Bono, responsabile Ricerca e sviluppo Comieco.

Ha concluso l'incontro l'intervento di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e Made in Italy.

Dal rapporto esce come ogni anno un profilo del design italiano e del suo ruolo nella transizione economica, sociale e ambientale. Il design è diffuso su tutto il territorio italiano, con una maggiore concentrazione in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, dove si localizza il 60 per cento delle imprese. L'Italia registra anche la migliore prestazione europea, davanti a Francia, Spagna e Polonia: tra il 2021 e il 2022 le vendite del settore sono cresciute del +27,1 per cento, quasi il doppio della media comunitaria (+14,4 per cento).  Milano, dove si concentra il 18 per cento del valore aggiunto nazionale del settore, resta la capitale del design, così come il sistema Salone e Fuorisalone rimane la più grande manifestazione dedicata al design in tutto il mondo. 

Tra i temi che hanno importanza di primo piano c'è naturalmente quello della sostenibilità, di cui designer e imprese sono sempre più consapevoli (88 per cento contro l'86,9 per cento del rapporto 2023) e in testa ci sono le piccole imprese con oltre 10 addetti con il 96,4 per cento. Il packaging è uno dei settori di maggior impegno per il design (circa un terzo delle imprese e la metà dei designer se ne occupano) con un uso prevalente della carta (53,2 per cento dei casi) contro il 12,8 per cento della plastica. In generale i materiali biologici (polimeri da biomassa vegetale) stanno passando da un impiego del 9,2 a un uso previsto per i prossimi anni del 19,9 per cento.

Anche la professione si rinnova: la ricerca individua 20 nuove figure emergenti che, all'insegna della transdisciplinarità, collegano design, organizzazione e tecnologia: dal design dei materiali al design per l'accessibilità, fino ai ruoli del Digital Content Strategist e all'Information Designer, con l'affacciarsi al mercato delle professioni del Prompt Designer, legato alla diffusione dell'AI. A queste nuove professioni si preparano a rispondere le scuole: corsi di studio in design sono stati attivati nell'anno accademico 2022/23 da 96 istituti universitari italiani pubblici e privati, portando il totale dei corsi 344 con 16.423 studenti (una crescita dell'8,6 per cento rispetto all'anno accademico precedente, percentualmente più dinamica al Centro e al Sud).


Scarica la ricerca DESIGN ECONOMY 2024



 

Design Economy 2024 all'ADI Design Museum

Foto di Denise Manzi.