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Vanni Pasca

Scompare una figura centrale della critica del design e della ricerca


È mancato il 5 ottobre Vanni Pasca, storico e critico del design, tra i più attivi ricercatori e organizzatori culturali del mondo del design italiano.

Nato a Napoli nel 1936, laureato in Architettura, aveva insegnato all'Università di Napoli e, dal 1998 al 2009, ai corsi di laurea in Design della facoltà di Architettura di Palermo, dove era anche coordinatore del Dottorato di ricerca in Disegno industriale. Docente al Politecnico di Milano (1997-1999, 2009), aveva insegnato anche all'Università IULM della stessa città e all'ISIA di Firenze, ed era consulente dell'Accademia Abadir di Catania e docente di università del brasiliane e statunitensi. 

Costante e fruttuosa la sua attività in AIS/Design, l'associazione italiana degli storici del design, di cui fu il primo presidente. Curatore di numerosissime mostre, da La cultura e i mobili degli Shaker (Milano 1984) a Vico Magistretti (Milano 1997), Achille Castiglioni. Design tra magia e ironia (Palermo 2004), Gae Aulenti. Gli oggetti e gli spazi (Triennale di Milano, 2013).

Fittissima la sua attività editoriale, che si ampliò dalle prime pubblicazioni dedicate al territorio e alle questioni di metodo (Morfologia urbana e semiologia, 1967; Metodo scientifico e struttura del territorio, 1968) alle questioni più attuali della critica del design contemporaneo (Design: produzione, distribuzione, consumo, 1997 e 1998) e alle ricerche storiche (Christopher Dresser. Il primo industrial designer. Per una nuova interpretazione della storia del design, con Lucia Pietroni, 2001), fino al recente Manuale di storia del design scritto con Domitilla Dardi (2019).

Costante la sua collaborazione con ADI, come membro degli organi associativi e come coordinatore del Dipartimento Generale e curatore dei cicli di incontri Design da leggere.