Vittorio Gregotti
È scomparso a Milano il 15 marzo
Vittorio Gregotti, architetto, urbanista e teorico dell'architettura, tra i più noti e importanti esponenti di queste discipline in Italia, era nato nel 1927 ed era stato allievo di Ernesto Nathan Rogers.
Aveva collaborato dal 1952 al 1967 con Franco Purini, Ludovico Meneghetti e Giotto Stoppino, poi aveva fondato lo studio Gregotti Associati International con Pierluigi Cerri, Pierluigi Nicolin, Hiromichi Matsui e Bruno Viganò, moltiplicando le collaborazioni con esponenti di diverse discipline e la portata internazionale degli incarichi.
Tra le sue opere pià significative molti edifici residenziali (case per i dipendenti del Comune di Milano in via Desiderio da Settignano, 1963 e in via Montegani, 1964; quartiere Zen a Palermo, 1970; abitazioni in Lutzowstrasse a Berlino, 1984-86), sedi universitarie (dipartimenti di Scienze a Palermo, 1969-72; Università della Calabria, 1973-86), impianti sportivi (Barcellona, 1985, con Correa e Milá; Genova e Nîmes, 1987; Marrakesh, 1999), il piano e numerosi edifici del quartiere Bicocca a Milano (1985-2005).
Intensa e significativa la sua attività di saggista e teorico: direttore delle riviste
Rassegna (1979-1998) e
Casabella (1982-1996), aveva pubblicato numerose opere dedicate all'architettura, al design e all'urbanistica. Tra queste
Territorio dell'architettura (1966),
Il disegno del prodotto industriale (1982),
La città visibile (1993),
Modificazioni dell'architettura (1994),
Identità e crisi dell'architettura europea (1999),
Contro la fine dell'architettura (2008),
Il possibile necessario (2014).
Aveva insegnato al Politecnico di Milano e nelle università di Palermo e di Venezia. Era Accademico di San Luca e di Brera, e nel 2012 aveva ricevuto la Medaglia d'Oro alla carriera della Triennale di Milano.