Carla Venosta

È scomparsa il 3 ottobre Carla Venosta, architetto e designer. Del suo lavoro diceva: “Amo vivere con gli oggetti che progetto perché sono arredo ma anche idee."


Nata a Monza nel 1924, si era laureata in Architettura al Politecnico di Milano e aveva iniziato la carriera di progettista nel 1971 occupandosi di product design, allestimenti, artigianato.

Tra i suoi progetti per l’arredamento della casa e del luogo di lavoro quelli del sistema per ufficio Variabile (Arflex 1975), i sistemi direzionali Koré e Portello (Busnelli 1985, 1989), le librerie Antologia 2 (Tosimobili 1982) e Telemaco (Alinovi 1993), il servizio da scrivania Excalibur (De Vecchi, 1989), la sedia con lo schienale di cristallo Le Violon (Gallotti & Radice, 1992) e la poltroncina in midollino Alice (Vittorio Bonacina, 1996).

Attivissima socia dell’ADI, aveva fatto parte del Comitato direttivo dal 1991 al 1992, era stata vicepresidente dell’ICSID (l’attuale World Design Organization) e aveva fatto parte del consiglio d’amministrazione della Triennale di Milano nel 1983 e nel 1992. 

Numerose le mostre cui ha partecipato, da Design&Design (Milano 1979) a Moi et chez moi, Parigi 1990, ad Arredo urbano (Milano 1989) e Going Home, Londra 1991.

Due i premi Compasso d’Oro a prodotti progettati da lei: nel 1979 per l’elettromedicale Mark 5 per Amplais e nel 1981 per il controsoffitto integrato industriale Teknico (Tremisol), oltre a tre Menzioni d’onore.

Il suo lavoro di progettista è raccolto nel volume Carla Venosta. 30 progetti di disegno industriale italiano, a cura di Gianfranco Farioli, Veronica Voltolina (Milano, Electa, 2007).

"Carla Venosta", ricorda il presidente ADI Luciano Galimberti, "è stata, oltre che una grande professionista che ha contribuito con intelligenza e dedizione alla vita dell'associazione, un'amica che ha sempre concepito i rapporti interpersonali come relazioni improntate a franchezza e generosità. Fa parte a pieno diritto del ristretto numero di professionisti italiani che hanno fatto del design uno dei punti forti della nostra cultura di oggi, dal punto di vista creativo come da quello organizzativo."