Claudio Campeggi

Un imprenditore che coniugava l’amicizia con i designer alla produzione dei loro progetti


È morto il 30 giugno 2020 Claudio Campeggi, amministratore delegato della Campeggi, tra le più interessanti aziende dell’arredamento italiano, oltre che il design dei suoi prodotti, per il particolare rapporto che tradizionalmente intrattiene tra produttore e progettista.

Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte di Cantù e poi il Politecnico di Milano, dai primi anni Settanta Claudio Campeggi era entrato nell’azienda del padre Luigi, portandovi il contributo della sua passione per l’architettura e della sua capacità di stringere rapporti con i designer.

Insieme con il fratello Marco, che dal 1979 condusse con lui l’azienda, Campeggi ne arricchì l’attività con prodotti dei più interessanti designer internazionali, affermati ed emergenti. Tra questi Vico Magistretti e Giulio Manzoni, Denis Santachiara e Matali Crasset, Giovanni Levanti, Denis Santachiara e Yuki Yamamoto dello studio YOY.

La collaborazione con i progettisti è sempre stata improntata a un rapporto di amicizia tra persone, più che tra committente e progettista, secondo una tipica impostazione della PMI brianzola dell’arredo. Ne sono nati prodotti che, dall’area d’attività tipica dell’azienda (la produzione di divani letto) si è ampliata alle sedute in generale e ai complementi d’arredo, mantenendosi fedele a una concezione dinamica dei prodotti, disponibili alle trasformazioni in funzione delle esigenze dell’utente finale, in modo anticonformista, pragmatico ed economico.


Foto: Efrem Raimondi