Gae Aulenti

È scomparsa il 1° novembre a Milano, dove aveva studiato e aveva lavorato come architetto e designer conquistandosi fin dagli anni Cinquanta un posto di prima fila nella cultura del progetto italiano.


Dopo la laurea, nel 1953, aveva fatto parte della redazione di Casabella ed era stata assistente di Giuseppe Samonà a Venezia e di Ernesto Nathan Rogers a Milano, partecipando da protagonista agli sviluppi delle tendenze del neorealismo prima e del neoliberty poi, contribuendo al superamento della cultura razionalista.
 
Tra le sue opere d'architettura più note la ristrutturazione degli interni della ex stazione parigine di Orsay, trasformata nell'odierno Musée d'Orsay (1980-1986) e quella, sempre a Parigi, degli interni del Musée National d'Art Moderne al Centre Pompidou. 
 
Oltre all'architettura Gae Aulenti ha lavorato su tutta la gamma del progetto, a ogni scala, realizzando tra l'altro scenografie teatrali in collaborazione con Luca Ronconi (Laboratorio di Progettazione teatrale di Prato, 1976-1978) e occupandosi anche di formazione istituzionale, ricoprendo dal 1995 al 1996 la carica di presidente dell'Accademia di Brera.
 
Nel settore del design è autrice di alcuni dei più celebri oggetti dell'epoca d'oro del design italiano, tra cui la sedia a dondolo Sgarsul per Poltronova (1962), la lampada da tavolo Pipistrello per Martinelli Luce (1965), la sedia Tripolina per Zanotta (1973), le lampade Patroclo e Alcinoo per Artemide (1975), Parola e Nina per Fontana Arte (con Piero Castiglioni, 1980 e 1981), il sistema di illuminazione Cestello per iGuzzini Illuminazione (con Piero Castiglioni, 1994).