Giovanni Cesareo

È morto il 17 marzo Giovanni Cesareo, giornalista, scrittore e docente di Sociologia della comunicazione all’Università di Torino e al Politecnico di Milano, dove fu membro della commissione di riferimento della Facoltà di Design.


Era nato a Palermo nel 1926. In gioventù critico e autore teatrale, lavorò nella redazione dell'"Unità" di Roma e di Milano come capocronista e come inviato, poi a "Noi Donne" e a "Vie nuove" come inviato.

Dagli anni Sessanta si era dedicato alla riflessione sulla televisione: fu, per quindici anni, critico televisivo a "l'Unità", a "Settegiorni", a "Sipario". Nei decenni seguenti approfondì gli studi teorici sull'argomento, ampliando le sue ricerche a tutto il campo della tecnologie dell'informazione.

Diresse, tra l’altro, la rivista "Ikon" (1978-1982), fondò nel 1974 e curò fino al 1982 la nuova serie del mensile scientifico "Sapere", e fondò nel 1983 il mensile "SEScienza Esperienza". Consulente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni progettò e curò per la Direzione Educational della Rai il programma Mediamente e collaborò all’archivio multimediale Mosaico.

Tra i suoi volumi Anatomia del potere televisivo, 1970; La televisione sprecata, 1974; la voce  Radio e televisione come mass media in Enciclopedia europea, vol. IX, Milano, 1979;  Fa notizia, 1981; Il mercato dei sogni (con Patrizia Rodi), 1996; La cultura italiana del Novecento, 1996; Lo strabismo telematico, 1996.

“E’ stato un maestro per tanti di noi, studiosi della comunicazione, della televisione del sistema dei media in generale: ha allargato la visione dello studio, prima divisa in compartimenti, all’insieme dei mezzi”, ricorda Francesco Siliato, che gli è succeduto alla cattedra di Sociologia delle comunicazioni del Politecnico di Milano.