26 GENNAIO 2012: INVENTARIO
Il pubblico nella sede dell'ADI pr l'incontro inaugurale del ciclo.
Vanni Pasca, curatore del ciclo di incontri, e Beppe Finessi, direttore di "Inventario".
Tra il pubblico: Corrado Levi e Marco Romanelli.
Museo del Novecento, Milano
Chiara Alessi, Fulvio Carmagnola, Alessandro Mendini e Marco Sammicheli. Coordina Vanni Pasca.
Circa novant’anni fa il Bauhaus annunciava una propria mostra a Weimar con un manifesto intitolato Arte/tecnica/una nuova unità. Il secolo XX ha visto una fitta serie di rimandi tra design e arte. Tra design e astrattismo geometrico da un lato; dall’altro tra design e le correnti che rielaboravano la figurazione, dal futurismo al surrealismo alla pop art. “Dopo la fine dell’arte” è formulazione del critico americano John Danto che sanciva così la nuova fase, la nostra, quella in cui qualsiasi cosa può essere un’opera d’arte (come forse intuito a suo tempo da Duchamp). E il design? Anche per il design la nuova fase è quella in cui ogni cosa è possibile?
Istituto Marangoni, Design School, Milano
Alessandro Masserdotti, Stefano Mirti, Bertram Niessen, Denis Santachiara
L’impatto della digitalizzazione omnipervasiva e delle nuove tecnologie sul nostro mondo e sul nostro modo di vivere è sempre più avvertibile. Basti pensare all’aumento della vita media e al conseguente problema per il mercato del lavoro e per le pensioni. Nanotecnologie, nuovi materiali, ultima generazione di robot, rapid prototyping, pervasive computing, Human Computer Interaction, auto e moto ‘connesse’, cellule staminali ecc., stanno lentamente trasformando i nostri stili di vita senza che ce ne accorgiamo del tutto. Ma qual è l’impatto che le nuove tecnologie stanno provocando nel mondo del design?