Il design necessario

Come l’“angelo necessario” di Massimo Cacciari, il design ci accompagna attraverso tutte le ventiquattro ore della nostra giornata: dal risveglio a quando nuovamente ci corichiamo, senza lasciarci neppure durante la notte. Facciamo colazione, ci laviamo, ci vestiamo, ci spostiamo da un luogo all’altro, ci informiamo, lavoriamo, ci divertiamo, amiamo…


Spazi, oggetti, servizi, interfacce; praticamente ogni passo della nostra vita è accompagnato e sostenuto dal design e dalla sua metodologia operativa. Una disciplina quindi, apparentemente indispensabile e con grandi responsabilità, che però di fatto viene generalmente percepito dal grande pubblico solo nei suoi aspetti più glamour o in quelli di facile specchietto di marketing.

Il design è una disciplina con solide basi tecnico-scientifiche, che si differenzia da tutte le altre discipline scientifiche per la propria capacità di agevolare la conoscenza interdisciplinare, ponendo in equilibrio esperienze e istanze lontane, che da sole darebbero risposte parziali alle grandi domande che il mondo globalizzato ci pone.

Un ruolo trasversale di comprensione, prima di tutto, di valutazione complessiva dei fattori critici, di vantaggiosità e non ultimo di riconsegna al mercato di prodotti e servizi capaci di rendere evidente questo processo attraverso una narrazione comprensibile, non tanto per la lingua usata, ma per una sorta di esperanto fatto di forme e relazioni profonde capaci di un racconto senza parole, comprensibile in tutte le latitudini.