L’oggetto che non c’è

Far ragionare i bambini sul design inteso come strumento che aiuta a risolvere i problemi sociali, favorendo l’immedesimazione con chi è meno fortunato e rendendoli consapevoli di avere un ruolo per poter aiutare il prossimo: è l’obiettivo di fondo di FFA Kids Lab, il laboratorio della Fondazione Franco Albini che si tiene il 16 giugno a Milano sul tema ‘L’oggetto che non c’è’.


Partendo dalla progettazione di Glifo, uno strumento che aiuta i bambini con gravi disabilità a diventare indipendenti nella scrittura e nel disegno, si introducono i bambini ai principi del “Metodo Albiniano”: essenza nella funzionalità, scomposizione della gestualità, verifica dell’obiettivo, collettività come inclusione.

Sette le tappe che il laboratorio propone ai bambini:

  • Pillola di cultura: una breve introduzione al concetto di scomposizione e ricomposizione e a quello di responsabilità sociale.
  • Rompighiaccio: ricomporre i pezzi scomposti di Glifo e indovinare di che strumento si tratta.
  • Racconto: l’idea che ha portato alla realizzazione di Glifo da parte di alcuni giovanissimi designer.
  • Coinvolgimento: una riflessione dei bambini sulle persone che hanno difficoltà.
  • Brief: la storia di tre persone che hanno bisogno di un oggetto che non esiste e che possa aiutarle a risolvere le loro difficoltà.
  • Lavoro di gruppo: suddivisione in tre gruppi di lavoro, a ciascuno una storia. Ogni gruppo, aiutato dai designer, progetta una soluzione e presentala sua idea agli altri.

FFA Kids Lab è pensato per bambini della fascia di età 6-11 anni. Partecipare costa 10 euro.
 

Informazioni e prenotazioni 

FFA Kids Lab: L’oggetto che non c’è
16 giugno 2018, ore 11
Fondazione Franco Albini
via Telesio 13, Milano