Luigi Colani

È scomparso a 91 anni, il 16 settembre a Karlsruhe, Luigi Colani, la cui attività internazionale fu per un trentennio al centro delle discussioni sulle sperimentazioni radicali del disegno industriale in campo automobilistico e aereo.


Nato nel 1928, aveva studiato all'Accademia di Berlino e alla Sorbona di Parigi, trasferendosi nel 1953 in California per lavorare alla Douglas Aircraft come responsabile dei nuovi materiali per l'aviazione.
 
Al ritorno in Francia, un anno dopo, aveva iniziato a occuparsi di design dell'auto, nel segno della radicale adozione dell'aerodinamica come elemento guida del progetto e dell'ispirazione alle linee naturali come segno formale dominante.
 
Tra i suoi progetti , sempre in edizione limitatissima se non pezzi unici, una Giulietta Alfa Romeo che negli anni Cinquanta ottenne prestazioni da record in Germania.
 
Progettò aerei leggeri e auto per la Formula 1 e, dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, ampliò la sua attività a mezzi pesanti e oggetti quotidiani, progettando personal computer, orologi, occhiali.
 
Negli anni Novanta un lungo soggiorno in Giappone – dove tra l'altro progettò per la Canon un sistema per le macchine fotografiche reflex di fondamentale importanza per la casa giapponese – gli permise di sviluppare anche l'ambizioso progetto di una città ispirata alle forme naturali: la Bio-city.
 
Tra i suoi successi la Ferrari Testa d'Oro, esemplare unico che conquistò nel 1991 il record mondiale di velocità raggiungendo i 351 chilometri l'ora.