Milano: Palazzo Citterio è terminato!

C'è voluto quasi mezzo secolo, ma la Milano Design Week ha portato a Milano un regalo tutt'altro che effimero: il compimento dei lavori di ristruttuazione di Palazzo Citterio, storico edificio del centro cittadino che finalmente darà all'adiacente Pinacoteca di Brera gli spazi che le servono per esporre degnamente opere e mostre. Un volume ne anticipa al pubblico la nuova fisionomia.


Della "Grande Brera" a Milano si parla dai primi degli anni Settanta: a Milano "Brera" significa Pinacoteca, Biblioteca Nazionale Braidense, Accademia di Belle Arti, più uno storico Osservatorio astronomico e un Orto botanico, tutti ancora riuniti sulla stessa superficie che li ospitava all'epoca di Maria Teresa d'Austria.
 
L'idea di ampliare alle costruzioni circostanti e a Palazzo Citterio gli spazi storici della pinacoteca, permettendole di diventare un museo moderno e di accogliere la varietà di esposizioni e la quantità del pubblico di oggi, risale al sovrintendente degli anni Settanta, Franco Russoli. E la disponibilità del palazzo, grande costruzione settecentesca, abbandonata nel Novecento e sottoposta a una serie di interventi, a volte ricostruttivi a volte decisamente distruttivi, è sempre stata la spina nel fianco, il problema da risolvere per le Sovrintendenze locali (talvolta in contrasto burocratico e critico tra loro) e per i sovrintendenti che si sono succeduti al loro timone negli ultimi decenni.





Il porticato e il giardino con la facciata interna di Palazzo Citterio.

 
Un progetto iniziale di James Stirling interessante e contestato, la necessità di trovare finanziamenti, la complessità degli interventi necessari, il labirinto delle scelte, hanno fatto sì che solo oggi (forse anche perché la Grande Brera è già una realtà concreta, per lo meno nella Milano Design Week) si approdasse a un risultato definitivo, per ora aperto al pubblico solo in occasione della presentazione del libro che ne ricapitola le avventure. Ma gli spazi ora sono pronti.





Le sale originali del palazzo, restaurate, e uno spazio interamente rinnovato e destinato alle mostre.
 
 
Il libro ripercorre la storia che ha portato alla nuova funzionalità: spazi ampi e accessibili nel contesto architettonico di un tipico palazzo storico milanese, affacciato su una via centrale, con un cortile porticato intorno a cui si distribuiscono le sale antiche e le ristruttrazioni attuali con altri spazi espositivi, aperto all'interno dell'isolato su un giardino, anch'esso restaurato e reso accessible, che confina con l'orto botanico e con il palazzo di Brera.
 
Il volume raccoglie le testimonianze degli studiosi che si sono succeduti alla guida delle Sovrintendenze milanesi e che si sono occupati delle vicende del palazzo, fino alla soluzione attuale: un polmone per l'ampliamento di uno dei grandi centri culturali milanesi e italiani. Ora il lavoro consiste nel popolarlo adeguatamente di opere e di pubblico.
 
 
Palazzo Citterio verso la Grande Brera, a cura di Antonella Ranaldi, Paolo Savio, Annamaria Terafina, Milano, Skira, 2018, pp. 120, € 22.