Software contraffatto: illegale e antieconomico

I risultati di una ricerca sull’impatto economico dell’utilizzo di software contraffatto vengono presentati all'Università Bocconi di Milano in un convegno organizzato dal CReSV - Centro di Ricerche su Sostenibilità e Valore dell’Università Bocconi in collaborazione con Microsoft.


Il fenomeno, che dalla legge italiana viene considerato concorrenza sleale, è particolarmente rilevante anche perché l'Italia è il secondo paese d'Europa per la diffusione del software contraffatto: il piracy rate in Italia sia del 48 per cento circa, contro una media europea che va dal 26 per cento al 35 per cento.

La ricerca sottolinea che l’atteggiamento scorretto delle imprese che utilizzano software illegali ha ripercussioni negative sull’intero sistema economico italiano. In particolare rende pià difficile la sostenibilità finanziaria delle imprese più giovani e con importanti investimenti in capitale circolante.

L’analisi mette d'altra parte in evidenza che la proporzione tra benefici e rischi nel perseguire la pratica sleale dell’utilizzo del software illegale non è poi così vantaggiosa, in termini di marginalità operativa e di leva finanziaria.

È previsto tra gli altri un intervento della presidente del Consiglio Nazionale Anticontraffazione Daniela Mainini.


Il programma del convegno


Informazioni: CreSV, T 0258363624

Iscrizioni



Software contraffatti e concorrenza sleale

Il caso italiano

23 gennaio, ore 16.30
Università Bocconi, Aula Seminari AS03

via Röntgen 1, Milano