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Sandro Pasqui

Passione per la tecnologia, design come  mestiere


È scomparso il 21 dicembre Sandro Pasqui, designer a lungo partecipe e attivo promotore delle attività di ADI.

Nato a Città di Castello (Perugia) nel 1937, dopo gli studi a Firenze iniziò a collaborare nei primi anni Sessanta con Olivetti, lavorando nel gruppo coordinato da Mario Bellini, di cui facevano parte anche Gianni Pasini e Antonio Macchi Cassia. Nel 1974 aprì con Pasini il suo studio, con il nome PicoDesign. Docente tra gli anni Novanta ed i primi Duemila prima all'ISIA di Roma e poi al Politecnico di Milano, collaborò tra l'altro con Fiat, Alfa Romeo, Cantieri Rio, Solari, IDEA, Nordica, Piaggio e Italtel, con una costante attenzione per la produzione industriale dei grandi numeri. 

Appassionato dalla tecnica e dai suoi sviluppi, ne applicava con concretezza le conoscenze al design, inteso come mestiere quotidiano: "Faccio il progettista" era la sua stringata ed efficace risposta a chi, come  ricorda il figlio Nicolò, gli chiedeva quale lavoro facesse. Della sua lunga e fattiva collaborazione con ADI, del cui Comitato direttivo fece parte durante la presidenza di Augusto Morello (1992-1998), è da ricordare tra gli impegni maggiori il lavoro dedicato alla nascita di ADI Design Index, per farne un panorama autorevole del design italiano contemporaneo.

Vincitore di tre Compassi d'Oro (due con Mario Bellini per la Logos 270 – nel 1970 – e la Praxis 35 di Olivetti – nel 1981 – uno nel 1987 con Pasini per il telefono Cobra di Italtel, di cui i due designer curarono anche l'ingegnerizzazione), ottenne vari premi SMAU. I suoi progetti sono esposti in musei italiani (ADI Design Museum, Triennale di Milano) e stranieri (MoMA di New York).


Foto: Fondazione ADI Collezione Compasso d'Oro / Mimmo Capurso.