Giurì del design
Istituito nel 1992 su iniziativa di ADI e di Confindustria, si propone di garantire, sulla base di un Codice di autodisciplina, che le creazioni di disegno industriale siano realizzate con prestazioni originali, senza imitazioni o comportamenti sleali.
È composto da:
- due produttori e un progettista di disegno industriale nominati da Confindustria
- due progettisti e un rappresentante dei produttori scelti da ADI
- tre giuristi effettivi e un giurista supplente
- un esperto di problemi di mercato
- un esperto di problemi dei consumatori
Ne fanno parte attualmente
- Lorenzo Biglia, giurista, presidente
- Umberto Cabini, imprenditore (Confindustria/Assolombarda)
- Franco Caimi, imprenditore (Confindustria/Assolombarda)
- Enrico Maria Cotugno, esperto di problemi dei consumatori
- Carlo Forcolini, imprenditore (ADI)
- Vincenzo Franceschelli, giurista
- Mario Franzosi, giurista
- Andrea Jandoli, ADI
- Antonio Macchi Cassia, designer (ADI)
- Chiara Pappalardo, giurista
- Marc Sadler, designer (Confindustria/Assolombarda)
Il Giurì tutela
- il diritto dell'utente a non essere tratto in inganno da comportamenti e proposte imitative
- il diritto dell'impresa produttrice alla salvaguardia del valore dei suoi originali investimenti in progettazione e sviluppo
- il diritto del progettista alla protezione dell'unicità dell'apporto professionale
COME UTILIZZARE IL GIURÌ DEL DESIGN
L'intervento del Giurì può essere richiesto anche da chi non è socio dell'ADI, progettista oppure impresa, inviando via e-mail alla
segreteria del Giurì una richiesta formale con le informazioni generali sul caso in questione.
Dopo aver preso accordi con la segreteria occorre:
1. Prendere visione del
Regolamento
2. Prendere visione del
Codice di autodisciplina del design
3. Scaricare, compilare e inviare il
modulo di istanza, firmato, via e-mail alla
segreteria del Giurì.
I costi da sostenere per un giudizio del Giurì sono, per la parte istante:
Imprese non socie ADI |
€. |
3.000,00 |
+ IVA 22% = |
3.660,00 |
Imprese socie ADI |
€. |
1.500,00 |
+ IVA 22% = |
1.830,00 |
Progettisti non soci ADI |
€. |
1.000,00 |
+ IVA 22% = |
1.220,00 |
Progettisti soci ADI |
€. |
500,00 |
+ IVA 22% = |
610,00 |
Per la parte resistente i costi sono ridotti del 50%.
Il pagamento può essere effettuato:
- spedendo per posta un assegno bancario o circolare intestato a ADIper srl a: ADIper srl, via Bramante 29, 20154 Milano
- con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a ADIper srl presso:
INTESA SANPAOLO
IBAN: IT66 W 03069 09606 1000 0016 6898
BIC SWIFT: BCITITMM
- con un vaglia postale intestato a ADIper srl, via Bramante 29, 20154 Milano
- con una carta POS (Bancomat) o una carta di credito, direttamente presso la sede ADI di Milano.
I SETTE VALORI AGGIUNTI DEL GIURI' DEL DESIGN
1. Il Giurì può accettare o rifiutare di esaminare un caso: la stessa accettazione certifica la serietà di una contestazione.
2. L'esame della sleale appropriazione di un'opera altrui viene compiuto da un gruppo di esperti, portatori di diversi punti di vista, e garantisce una valutazione organica e multidisciplinare.
3. I tempi e i costi sono assai minori di quelli di un normale ricorso in tribunale.
4. Un tribunale può trovarsi relativamente a suo agio nel caso di una pedissequa e servile imitazione che violi un modello ornamentale in vigore; incontra invece assai maggiori difficoltà di intervento nel caso di prodotti palesemente derivati o ispirati.
5. La decisione del Giurì, proprio perché autorevolmente espressa da addetti ai lavori, e anche nel caso in cui il convenuto decida di non accettarla, ha forte effiacia persuasiva e assume un valore sanzionatorio nei diversi soggetti del segmento di mercato cui il prodotto è indirizzato.
6. La decisione del Giurì assume un valore pro veritate da offrire eventualmente al giudice ordinario (Tribunale o Pretura).
7. Infine il Giurì non ha limitazioni geografiche di competenza e può esprimersi anche nei confronti di aziende non italiane.